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In questa sezione è possibile visionare le opere d’arte appartenenti alla Collezione dello Stato attualmente disponibili per l’arredo degli stabili dell’amministrazione cantonale.

L’insieme delle opere di proprietà del Cantone si è venuto costituendo prevalentemente nel corso del Novecento, in particolare a partire dagli anni Trenta, attraverso acquisti annuali di opere di artisti ticinesi, nel quadro della legge del 18 settembre 1929 sull'incremento delle belle arti. La politica di acquisti da parte dello Stato è diventata più massiccia e organica a partire dal 1975, con l'entrata in vigore della legge sulla partecipazione dello Stato all'incremento del patrimonio artistico del Cantone che sostituiva il decreto legislativo del 1929. Mentre una parte di queste opere sono poi confluite nella Collezione del Museo Cantonale d’Arte, le altre hanno continuato e continuano ad essere destinate all’arredo degli edifici cantonali.

Oltre ad amministrare le opere della propria collezione, al Museo Cantonale d’Arte è stato assegnato il compito di sovrintendere e gestire queste vasto insieme di opere dislocate negli uffici, nelle sedi di rappresentanza e nelle scuole. Regolando e coordinando tutti gli aspetti connessi alla loro conservazione, il museo si fa carico di integrare l'insieme di queste opere, dislocate in sedi diverse, in una filosofia unitaria di tutela e valorizzazione.

L’elenco delle opere disponibili può essere consultato scorrendo l’indice alfabetico degli artisti oppure effettuando delle ricerche mirate.
Cliccando sul link sottostante è possibile scaricare il documento che contiene le direttive che regolano la gestione di queste opere.

Scarica le direttive relative alla gestione delle opere d’arte

Per qualsiasi ulteriore informazione o richiesta relativa a queste opere siete pregati di contattare il conservatore del Museo Cantonale d’Arte: elio.schenini@ti.ch
La collezione del Museo Cantonale comprende principalmente opere del XIX e XX secolo, con poche ma significative incursioni nei secoli precedenti, che documentano alcune delle figure maggiori di artisti ticinesi attivi sul territorio o in area italiana, come Giovanni Battista Discepoli, Pier Francesco Mola, Giuseppe Antonio Petrini.

Non essendo il frutto di un nucleo precostituito, la collezione permanente è stata concepita e impostata secondo i principi museologici che definiscono l'identità e il campo d'attività del Museo, ovvero l'attenzione all'interdisciplinarità fra le arti, il riferimento al territorio nella sua dimensione di zona di confine e di scambio tra Nord e Sud dell'Europa, l'innesto della realtà artistica locale nel contesto più ampio del panorama artistico nazionale e internazionale.

La collezione non comprende solo opere di artisti ticinesi o di artisti svizzeri e stranieri che hanno lavorato o soggiornato nella Svizzera italiana, ma anche di artisti italiani e di altri paesi che hanno avuto un ruolo di primo piano nell’ambito della storia dell’arte moderna e contemporanea, come, solo per citare alcuni nomi, Degas, Renoir, Pissarro, Orozco, Dijkstra, Struth.

Nella creazione della collezione permanente del Museo, al gruppo di opere selezionate nell'ambito del patrimonio artistico statale si sono aggiunti, in seguito, deposti di altri musei svizzeri, della Confederazione, della Fondazione Gottfried Keller, oltre a numerosi prestiti, lasciti e donazioni di privati. Negli anni novanta il Museo ha beneficiato inoltre di un’importante donazione del conte Panza di Biumo, che permette all’istituto di collocarsi tra i musei svizzeri più ricchi di opere dell’area Post-minimal e Concettuale. Un importante contributo alla crescita della collezione è offerto inoltre dall'Associazione Sostenitori del Museo Cantonale d'Arte (Promuseo), che regolarmente acquista delle opere che vengono poi depositate presso il Museo.

La collezione del museo non è esposta in permanenza, ma viene presentata regolarmente con allestimenti sempre diversi.

In questa sezione del sito del museo è possibile consultare o effettuare ricerche all’interno della banca dati della collezione.